RACCONTI

Genitori “affidatari” di una grande famiglia

La nostra avventura è iniziata un lontano settembre di ben 35 anni fa… quanta strada abbiamo percorso insieme, un po’ in salita, un po’ in discesa, un po’ piana, ma sempre tenendoci per mano e guardando in alto. Nel giorno del nostro matrimonio in una preghiera chiedevamo a Dio la grazia di riuscire a tenere sempre aperti il nostro cuore e la nostra casa all’accoglienza di tutti ed è un obiettivo che abbiamo sempre cercato di conseguire. Certo non ci saremmo mai immaginati che un giorno ci avrebbero chiesto la disponibilità di “pionieri” in un’esperienza di seminario minore! Avevamo sentito parlare di questa nuova prospettiva per i ragazzi delle scuole superiori ed avevamo apprezzato l’idea, ma non pensavamo sicuramente di far parte di questo disegno… ed invece eccoci qui, ormai a metà del terzo anno, contenti di avere avuto questa opportunità che è stata come un raggio di sole che ha riscaldato la nostra vita e l’ha arricchita ulteriormente. Quando abbiamo iniziato questo cammino eravamo piuttosto titubanti come talvolta accade iniziando qualcosa di nuovo, ma un passo dopo l’altro, giorno dopo giorno, la storia si sta scrivendo. Noi ci sentiamo un po’ “genitori affidatari” e come tali cerchiamo di comportarci; con noi ci sono Manuel, Andrea, Jacopo, Stefano, Luigi, Manuel e il nostro padre spirituale don Romeo. La convivenza non è mai stata troppo difficoltosa; la diversità di ognuno è una ricchezza grande perché rende ciascuno di noi speciale, unico e irripetibile; lo stare insieme ci ha permesso di imparare a rispettarci e a volerci bene così come siamo, anche con i nostri limiti. Come in ogni famiglia si prega, si mangia, si gioca, si litiga, si canta, si ride, si scherza, si condividono le cose di ogni giorno, si cerca di migliorare là dove siamo carenti, di smussare qualche angolo spigoloso; il tutto, ci sembra, in un clima di serenità e affetto. Il nostro motto, se così si può dire, è fare gioco di squadra, remare insieme su questa barca al seguito di Gesù, svolgendo con amore le semplici azioni di ogni giorno, perché non si arriva a fare scelte grandi nella vita, se non si inizia a fare piccole scelte d’amore e se non c’è fatica che accompagna il nostro agire! Ci troviamo una settimana al mese; per il resto del tempo i ragazzi fanno ritorno nelle loro famiglie e noi sentiamo la loro mancanza perché ormai sono parte integrante della nostra vita e desideriamo per ognuno di loro una piena realizzazione. Alcune volte ci sembra di non essere adeguati per assolvere questa “missione” tanto importante di educatori, ma lo facciamo con amore e ci sentiamo allargare il cuore quando i nostri ragazzi hanno un ricordo con un sms per noi! Insomma, se dovessimo fare un bilancio non potremmo che essere positivi; per questo non possiamo che ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del Sicomoro e chi ci ha dato fiducia invitandoci a svolgere questo servizio.

Articolo apparso su “Preti” 1/2012

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