RACCONTI

Il Sicomoro di Rancio incontra il Vescovo

Lunedì 23 gennaio il vescovo Oscar verrà a trovarci: celebrerà con noi la S. Messa e si fermerà a cena.” Così don Silvio ci annunciava la visita del vescovo alla nostra “famiglia” del Sicomoro di Rancio Valcuvia. Ha iniziato da qui le visite che lui stesso ha voluto programmare a tutti i Sicomori della Diocesi.

Abbiamo iniziato con la celebrazione dell’Eucarestia partecipata – in più rispetto al solito anche da molte altre persone desiderose di incontrarlo. Ed è stato proprio un incontro tra il Pastore e il suo popolo nell’essenzialità della Messa: curata nei canti e nei gesti, semplice e diretta al cuore di ognuno nel Sacrificio eucaristico, nella Parola di Dio e nel suo commento. Sull’altare i preti dell’Unità pastorale di Canonica con don Michele e don Silvio, attorno al Vescovo, ma anche, come chierichetti, Lorenzo – che fino all’anno scorso era con noi al Sicomoro – e Simone, ultimo arrivato nella nostra “famiglia”. All’organo, Luigi, nostro ‘veterano’ e musicista provetto. Mancava Massimo, il più “vecchio” della nostra piccola comunità: una brutta influenza l’aveva costretto a letto proprio in questa settimana così importante. “Cantate al Signore un canto nuovo perché ha compiuto meraviglie”: così abbiamo recitato nel salmo responsoriale e così il Vescovo ci ha invitato a pregare perché il Signore continui a “compiere meraviglie” chiamando “operai alla Sua messe” e aprendo il cuore dei ragazzi alla Sua sequela.

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L’incontro è continuato in casa con la cena e il colloquio molto cordiale tra noi e il vescovo, che ha voluto conoscere meglio i ragazzi, le loro storie, i loro interessi. Ci siamo confrontati sul modo di condurre la vita insieme durante la settimana del Sicomoro e, dalle sue parole, abbiamo capito quanto egli apprezzi questa esperienza e si aspetti da noi, giovani e adulti, un impegno serio ad approfondirla e ad allargarla con una testimonianza gioiosa. Ha voluto poi telefonare a Massimo per farlo partecipe, anche se da lontano, di questa sua visita.

I ragazzi sono rimasti colpiti dalla sua umanità, attenta alle persone e discreta nel proporsi. Qualcuno ha detto, durante la verifica del venerdì: “Era così semplice e simpatico che mi sembrava di parlare con un nonno!”. Un altro ha aggiunto: “Che bello vedere come si interessava a noi! Ci ha lasciato persino un regalo, un libretto ricco non solo di parole, ma anche di foto e di storie belle.” Ci siamo proposti di riprendere in mano questo libretto e di tenerlo come una indicazione di percorso per tutti noi, cominciando da “Sarebbe una follia non diventare totalmente e in pienezza ciò che Dio ti chiama ad essere. Non nascondere i tuoi doni, ma disponiti fin d’ora perché possano fruttificare per il bene del mondo”.

Grazie, Vescovo Oscar, e arrivederci a presto!

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